Manifesto

Media in Piazza (MiP) è un tavolo di lavoro libero e permanente che riunisce le organizzazioni e le persone impegnate nell’educazione ai media e alle tecnologie digitali attive in Canton Ticino.

Spingendosi oltre (ma senza dimenticare) l’apprendimento tecnico relativo all’uso di uno strumento, educare ai media e alle tecnologie per i membri di MiP significa accompagnare i giovani a sviluppare un giudizio personale e a usare il digitale in maniera costruttiva, come strumento per promuovere il pensiero critico, il rispetto della diversità e la cittadinanza attiva.

L’obiettivo di MiP è innanzitutto favorire lo scambio e il confronto costruttivo tra le esperienze e le attività dei membri, nel rispetto degli approcci, delle competenze e dei ruoli istituzionali di ognuno.
In secondo luogo MiP si propone come ambito di lavoro per l’organizzazione di manifestazioni, eventi e comunicazioni con l’obiettivo di creare spazi di riflessione, coinvolgendo giovani e adulti. Queste riflessioni richiedono poi un lavoro continuato e approfondito, in particolare da parte degli adulti di riferimento (docenti, genitori, educatori, ecc.). Le offerte per le scuole tengono in considerazione quanto espresso nei piani di studio del settore scolastico di riferimento.

MiP vede la diversità di origine, percorsi, approcci, temi e modalità di lavoro dei suoi membri come una ricchezza. All’interno di MiP, ogni membro collabora inter pares. All’interno delle attività che propone, MiP si impegna ad attivare strumenti e momenti di valutazione in funzione di un miglioramento continuo.

RESPONSABILITÀ
Viviamo nell’era della digitalizzazione: educare ai media e alle tecnologie digitali è oggi una responsabilità ineludibile degli adulti. Indipendentemente dal livello delle loro competenze tecnologiche, gli adulti di riferimento devono sentirsi autorizzati e competenti a entrare nel mondo dei media e delle tecnologie e a giocare il loro ruolo educativo anche in questo ambito.

APERTURA CRITICA
L’atteggiamento per vivere la digitalizzazione da protagonisti è la curiosità intelligente, che si sviluppa nel conoscere con occhio critico e nell’impossessarsi di strumenti e linguaggi per esprimersi, creare cose nuove e migliorare il nostro mondo. Un approccio unicamente preventivo, fondato sulla paura dei pericoli delle tecnologie, è limitante.

POTENZIALITÀ
Educare ai media e alle tecnologie digitali significa insegnare a usare strumenti e linguaggi in maniera ampia, mettendone a frutto tutto il potenziale: oltre che per passare il tempo e divertirsi, la tecnologia può essere punto di accesso a informazioni, conoscenze e relazioni, e offre strumenti che ci permettono di agire e cambiare il mondo anche al di fuori della rete.

CONOSCENZA, PROMOZIONE DELLA SALUTE, CREATIVITÀ
Conoscere uno strumento è una delle condizioni per poterlo utilizzare in maniera consapevole, sicura e creativa. La definizione e l’accettazione delle regole poggiano sulla comprensione. In questo senso, conoscenza, prevenzione e uso creativo giocano insieme e vanno considerati in maniera olistica. Analogamente, anche i giovani vanno considerati non unicamente come utilizzatori di app e consumatori di contenuti digitali: il digitale è parte delle loro esperienze di vita.

DIALOGO INTERGENERAZIONALE
Gli “immigrati digitali” hanno esperienze indispensabili per capire il digitale, che diventeranno utili solo quando saranno in grado di ascoltare l’esperienza e le istanze dei “nativi digitali”. Il dialogo, intergenerazionale e non solo, è fondamentale.

INCLUSIVITÀ
Età, genere, razza, storia, cultura, estrazione sociale, ecc., non sono indicatori assoluti di competenza digitale, mediale o tecnologica: l’educazione ai media e alle tecnologie digitali può e deve rivolgersi a ognuno, secondo modalità appropriate che tengano conto dei bisogni individuali.

COMPENETRAZIONE
Il digitale non è alternativo all’analogico: sono modalità di esperienza distinte e complementari. Il digitale può trovare senso ed essere positivamente compreso solo nella sua interazione con il resto della nostra esperienza.

TRASPARENZA
Gli aderenti a MiP informano in modo totalmente trasparente sui propri interessi e sulle proprie posizioni. Le attività didattiche e di sensibilizzazione, svolte nell’ambito di Media in Piazza, non hanno alcuno scopo di acquisizione di membri, soci o fondi.

MiP non ha fini di lucro e le sue attività sono esclusivamente di natura non profit. I suoi mezzi finanziari provengono dai suoi membri e da eventuali sponsor.